I momenti di confronto con gli altri candidati sono sempre importanti. ringrazio l’ordine degli ingegneri di Ragusa per questa opportunità dalla quale è emersa con forza la nostra idea futura di città ma soprattutto sono state messe in evidenza le conseguenza della cattiva gestione della cosa pubblica in questi dieci anni.
Ecco le tematiche affrontate e le mie argomentazioni a riguardo:
Queste alcune delle proposte della candidata sindaca Ivana Castello che sono venute fuori dal confronto organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Ragusa che si è tenuto mercoledì all’auditorium P. Floridia. Un confronto in cui la candidata Castello ha messo in evidenza le cose necessarie da fare per la città, pur nella consapevolezza della difficoltà di recuperare dieci anni di cattiva gestione della cosa pubblica, priva di progetti per lo sviluppo della città. :
- “Una politica che riconosca e valorizzi le peculiarità del territorio modicano a livello di pianificazione urbanistica, territoriale e paesaggistica e che rispetto a questo si doti una nuova pianificazione che si basi su uno sviluppo urbano sostenibile, che recuperi gli edifici abbandonati e rigeneri i volumi esistenti, evitando che si costruisca in maniera selvaggia ed inutile, e che tuteli il territorio per il bene delle prossime generazioni. Eppure, l’ex Sindaco aveva promesso che entro due anni avrebbe redatto un nuovo piano regolatore che sostituisse quello abnorme approvato dalla Regione, così da impedire l’edificazione forsennata nelle poche aree libere di cui è vittima il nostro territorio, come sta accadendo in Via Sacro Cuore, dove ville antiche sono state spazzate via per costruire nuovi palazzi.”
Fra le sollecitazioni avanzate dall’Ordine degli ingegneri si è parlato dall’importanza di coinvolgere gli ordini professionali per potenziare ed arricchire la progettualità dello sviluppo del territorio.
- “Questo è uno dei punti che abbiamo già inserito nel nostro programma perché crediamo fortemente nella co-programmazione e co-progettazione per l’individuazione degli obiettivi strategici delle politiche pubbliche e degli strumenti più efficaci per raggiungerli e questo in tutti i settori. Non si può pensare di non tenere conto delle professionalità che ci sono in questo territorio partendo proprio dagli ordini professionali e dalle associazioni di categoria che meglio di chiunque altro conoscono e vivono il territorio.”
A proposito di professionalità, le nuove sfide della sostenibilità ambientale impongono la presenza di nuove figure professionali necessarie per operare all’interno dell’ente:
- “su questo abbiamo già pensato di istituire un assessorato al cambiamento climatico, consapevoli che ogni progetto di sviluppo del territorio deve tenere conto delle sfide che esso ci impone, tanto più gravi per quello cui oggi assistiamo, per prevenire attivamente ogni emergenza ed insieme rendere la nostra comunità ancora più forte e sicura”
Nel confronto è emersa con forza la necessità urgente di rendere più efficace ed efficiente l’attività degli uffici tecnici, non solo sfruttando l’informatizzazione a vantaggio di una migliore comunicazione tra professionista ed ente, ma anche valorizzando le professionalità del personale ed insieme collaborando con i professionisti per l’individuazione di percorsi comuni e condivisi. :
- “Abbiamo il dovere della concretezza: oggi un cittadino od un professionista che abbia necessità di una autorizzazione tecnica per realizzare un intervento edilizio non sa se e quando avrà risposta. Per questo noi proponiamo l’informatizzazione di tutti i procedimenti amministrativi, la formazione continua dei dipendenti comunali e la redazione di linee guida condivise con gli ordini professionali per l’applicazione delle norme edilizie e la semplificazione dei procedimenti. Quanto all’informatizzazione, è strumento essenziale che consente di semplificare l’accesso ed il rapporto tra il cittadino e l’ente. Ma siccome le pratiche sono esaminate e decise da esseri umani, è necessario da un lato che il personale sia adeguatamente formato e riqualificato, anche in collaborazione con l’Università, e dall’altro che Amministrazione e professionisti insieme individuino interpretazioni condivise e chiare delle norme edilizie ed al contempo soluzioni di semplificazione dei procedimenti, ad esempio con il ricorso alle conferenze di servizi preventive, così da dare finalmente risposte utili in tempi brevi ai cittadini ed alle imprese, prevenendo incertezze, ritardi e le umilianti e spesso vane richieste di un appuntamento”
La candidata alla fine ha spiegato la sua idea di città:
“Immagino una Città nella quale il Comune sia al servizio di tutti e non di pochi, dove le cose si ottengono per diritto e non per favore. Immagino una Modica a misura dei cittadini, sana, sicura, pulita, una città dove ci sia tanto verde, una città accogliente in cui i giovani siano protagonisti del presente e non del futuro, dove siano date loro opportunità di lavoro reali, una città accessibile a tutti, dove i disabili siano considerati una risorsa e non un problema, una città a misura di bambino e delle famiglie. Tutto questo non è impossibile da realizzare, ma dobbiamo farlo, perché è nostra responsabilità lasciare alle generazioni future una città nella quale sia bello vivere. Capisco il motivo per cui la candidata Monisteri è sembrata piuttosto nervosa durante il confronto soprattutto quando gli è stato chiesto “Come sogna la sua città?” Capiamo che è difficile parlare ai cittadini ancora di sogni quando per dieci anni si è contribuito a spazzarli via pensando piuttosto a realizzare i sogni e le ambizioni personali. Tutto questo deve finire, è arrivato il momento di tornare a pensare al bene comune”.