
PROGRAMMA PER UNA NUOVA AMMINISTRAZIONE DELLA CITTÀ DI MODICA
La città di Modica necessita di un programma amministrativo che le restituisca non solo il diritto alla gestione ordinaria delle esigenze a breve termine, ma anche la possibilità di realizzare un qualificato progetto di sviluppo che la riposizioni, con ruolo di primo piano, tra i più importanti soggetti culturali dell’isola. Solo così potrà attrarre investimenti nel settore turistico ed essere credibile quando e se promette un lavoro alle giovani generazioni.

Il ripristino della legalità e della trasparenza nella gestione della macchina amministrativa rappresenta la precondizione per realizzare il rilancio dell’economia. Se si trascura questa pre-condizione il Comune di Modica, in quanto garante di alcuni diritti e, dunque, anche di alcuni specifici doveri, non ispirerà affidabilità né potrà assumersi, credibilmente, l’onere di realizzare un qualsivoglia progetto. In questo processo verso la credibilità è necessario restituire centralità al ruolo del Consiglio Comunale. Ci attiveremo, dunque, per lo snellimento delle procedure burocratiche e per consentire l’accesso agli atti da parte dei cittadini e dei consiglieri. Gli atti comunali, salvo i limiti di legge, debbono essere a disposizione di tutti. Il principio da applicare è che i cittadini sono i padroni di tutto e, come tali, hanno diritto di conoscere, in qualsiasi momento lavorativo e prontamente, ciò che si fa in Comune. Sarà necessario intervenire anche nella riorganizzazione degli uffici comunali per renderli più attivi e pronti alle necessità dei cittadini. Il personale, in senso qualitativo e quantitativo, va (senza remore) potenziato.
Nell’imminenza delle elezioni del prossimo mese di maggio, la situazione di Modica è quella di una città che, per dieci anni, è stata amministrata per finanziare, unicamente, la crescita del consenso elettorale attorno al sindaco e dunque la sua carriera politica. Certamente l’obiettivo personale è stato conseguito, ma gli obiettivi d’interesse pubblico giacciono sotto il peso di oltre 200 milioni di debiti. Un programma amministrativo che guardi al futuro con senso di responsabilità, dunque, deve muovere dalla consapevolezza che il Comune si trova, di fatto, in una condizione di dissesto o di pre-dissesto finanziario. Per evitare il fallimento occorre un radicale cambio di rotta. Allo scadere dei prossimi cinque esercizi finanziari il riequilibrio dei conti dev’essere conseguito fuori da ogni
sotterfugio. In questo contesto la Corte dei conti non va considerata un nemico del sindaco ma un Ente che, attraverso i controlli, indica la strada da percorrere affinché il Comune si salvi. La vera sfida che intendiamo affrontare, tuttavia, è quella di rendere il risanamento finanziario compatibile col mantenimento delle risorse necessarie alle politiche di sviluppo della città. Intendiamo
farlo non solo ripristinando una legale e trasparente gestione delle entrate ordinarie, ma anche introducendo nuove attività capaci di determinare ulteriori entrate per l’ente. Tra le realizzazioni produttive di reddito, la principale potrebbe essere la produzione di energia elettrica e di energia termica, che potrebbero permettere di coprire, in parte o in toto, i debiti costituiti dall’amministrazione Abbate.
Vogliamo una città le cui attività non esasperino il surriscaldamento climatico che il mondo sta attraversando. Tre sono i comparti in cui dobbiamo agire: la mobilità territoriale dei cittadini, il trattamento dei rifiuti e il pericolo di dissesto idro-geologico.
La mobilità collettiva
E’ necessario potenziare la mobilità urbana mediante l’uso di mezzi pubblici elettrici, realizzare nuovi
parcheggi, in particolare nei centri storici, e collegare, mediante scale mobili o ascensori, le parti alta e bassa della città. Queste innovazioni permetteranno di snellire il traffico e di rimediare allo smog che quotidianamente produce il traffico veicolare.
Il comparto dei rifiuti
Assai delicato è il settore dell’igiene urbana. Con l’avvento del sindaco Abbate i costi del servizio sono
schizzati da 8,5 a più di 12 milioni di euro all’anno. Il comparto è oggetto di continue riflessioni per un servizio
capillare e, allo stesso tempo, meno costoso. Sono stati individuati due interventi che permetteranno ai cittadini e
alle casse comunali di respirare. Uno prevede il conferimento dei rifiuti presso piattaforme a più basso costo; l’altro
mira a una differenziata modificata che potrebbe produrre un sensibile ritorno economico.
Il dissesto idrogeologico
A causa del cambiamento climatico lievitano i pericoli da dissesto idrogeologico. Modica, a parte la contrada Sorda, si è sviluppata lungo quattro vallate. La sua culla è stata il compluvio di corso Umberto e quello di piazza Corrado Rizzone. La situazione, oggi, non è felice: pensiamo al corso del Pisciotto, la cui parte terminale, allo sbocco sotto il corso Umberto, registra una strozzatura nella condotta idrica; al torrente Passo Gatta ove, in direzione degli edifici del vecchio macello e a scendere, le abitazioni si addensano, pericolosamente, ai bordi dell’alveo; alla parte alta e media della cava di via Tirella, a partire dal ponte San Giuliano. Il territorio della città va esaminato, per prevenire danni a persone e cose, in modo minuzioso e nella sua totalità: è un lavoro imponente
ma non può e non deve rinviarsi.
Il Piano Urbanistico Generale (PUG) va approvato in modo definitivo ai sensi della legge regionale 13
agosto 2020 n. 19 e succ. Solo con uno strumento burocratico forte si potrà conseguire la salvaguardia dei suoli
agricoli e dei paesaggi naturali.
E’ indifferibile intervenire sugli edifici di portata storica e paesaggistica per assicurarne, ove
necessario, il ripristino e la salvaguardia. In questa sede è sufficiente chiarire che si deve intervenire in tre
precisi àmbiti attraverso:
a) un piano di salvaguardia degli edifici rurali di rilievo storico e paesaggistico. Occorre, in
preliminare, individuarli (censimento), rilevarli in pianta adeguata e con l’inevitabile corredo fotografico
e, infine, dopo averne studiato gli aspetti storici e architettonici, dar luogo all’eventuale ripristino;
b) un piano di salvaguardia degli edifici di rilievo storico e paesaggistico situati nell’agglomerato
urbano. Anch’essi vanno individuati e rilevati topograficamente. Il lavoro sarà utile per salvarli dalle
devastazioni del tempo e per fissare un itinerario turistico utile ai visitatori degli anni a venire. Tra essi
vanno annoverati anche gli edifici che ospitano ordini monastici;
c) un piano di rilievo e salvaguardia di tutti gli edifici di culto al fine di studiare e formulare un piano
di ripristino di essi. Alcuni, per difficoltà economiche, vanno esteticamente e sul piano statico
peggiorando per cui, se si trascurano ulteriormente, rischiano di perdersi. Tra essi annoveriamo la Chiesa
di San Giorgio che va rimaneggiata nei pavimenti, negli intonaci e negli arredi.
Non è il caso di soffermarsi sull’utilità e i benefici del verde pubblico. Da decenni si parla della
realizzazione di una villa comunale a Modica ma nessuno, sin ora, ha affrontato il problema. Ivana
Castello progetta di:
a) realizzare un giardino aperto alla fruizione di tutti. Si pensa di allogarlo ai confini della contrada
Sorda;
b) realizzare un polmone verde nell’area di espansione di Modica alta. Si mira a frenare l’esodo delle
nuove generazioni verso la Sorda;
c) costituire un giardino botanico finalizzato, ma non solo, ad aggregare le specie vegetali autoctone;
d) implementare il verde pubblico lungo le principali strade cittadine. Si impianteranno alberi con
apparato radicale che non danneggi i marciapiedi e le superfici di scorrimento delle auto.
Parecchi giovani hanno manifestato l’esigenza di un luogo in cui organizzarsi per svolgere attività culturali, come leggere opere letterarie e scientifiche, proporre mostre di pittura e scultura, raccogliere testi che documentino la storia locale, etc. Il Comune intende dar loro una sede che agevoli la crescita culturale a cui aspirano.
Per avere contezza delle esigenze di ogni quartiere, il Comune nominerà uno o due referenti tra i suoi abitanti. Compito del referente è seguire l’evoluzione dei bisogni collettivi in divenire e relazionarne al sindaco. Obiettivo della nuova Amministrazione è altresì quello di accrescere la sicurezza degli abitanti mediante azioni di controllo e di prevenzione. Lo stesso si progetta di fare nelle zone agricole.
Modica possiede una buona biblioteca e una pinacoteca che merita di essere conosciuta. E’ in programma
il potenziamento di entrambe. La biblioteca va potenziata con l’acquisizione di testi che permettano di aggiornarla
sia per quanto attiene alle lettere e alla filosofia, sia per quanto riguarda le acquisizioni scientifiche degli ultimi
trent’anni. La pinacoteca va implementata valorizzando i talenti pittorici iblei e puntando su nuove forme di arti
visive in linea coi talenti nazionali anche della trans-avanguardia. Saranno organizzati due grandi eventi (mostre) e
una iniziativa dedicata alla Street Art.
Nel comparto dei servizi sociali, la città di Modica si presenta carica di esigenze ma senza un piano
organico di interventi. Ci si propone, per andare incontro alle famiglie interessate, di realizzare alcune
azioni innovative:
-costituire un polo specialistico dei servizi sociali e del volontariato da realizzare mediante il
recupero e la ristrutturazione dei locali adiacenti all’ex Tribunale di Modica (c.da Sorda). Il polo dovrà:
a)svolgere funzioni di consulenza, assistenza e ascolto per le persone in difficoltà;
b)costituire un Centro di assistenza per il sostegno alle famiglie con disabili gravi;
c) svolgere funzioni di formazione dei disabili
per fini ricreativi e per l’acquisizione di abilità manuali;
-concordare e sottoscrivere convenzioni con aziende del territorio per la realizzazione di stage
formativi e di inserimento in àmbito lavorativo;
-investire nella qualificazione del personale perché sia pronto a gestire le emergenze proprie delle
famiglie disagiate;
-progettare e gestire, insieme alle cooperative e alle associazioni, i servizi necessari alle persone
svantaggiate;
-promuovere un servizio di occupazione dei migranti allo scopo di agevolarne l’integrazione nella
società italiana.
Si progetta di realizzare, presso l’edificio ex carceri di Piano del Gesù, un Digital Innovation Hub (Polo di Innovazione) destinato a determinare sinergie tra le Aziende e le «Eccellenze territoriali», contemplato, ad integrazione, il supporto dell’Università, al fine di determinare un valore aggiunto per le nuove generazioni.
Per avvicinare i giovani alla politica sarà istituito un Consiglio comunale giovanile finalizzato a sensibilizzare gli alunni della scuola media inferiore verso i temi della politica: la solidarietà, la soluzione dei problemi, il concetto di azienda e di legame economico-sociale, la generosità, l’inclusione sociale e, sopratutto, l’attivazione immediata verso i più deboli e bisognosi. Preme diffondere, detto altrimenti, il concetto di politica intesa come servizio sociale.
Tra i servizi essenziali in primo piano è la scuola. La ristrutturazione e la sicurezza dei relativi edifici possono perseguirsi accedendo ai fondi comunitari e a quelli regionali. Segue o precede la qualità della rete idrica di cui si ritiene indifferibile la revisione, per ovviare alle numerose perdite, mai quantificate esattamente. Pare si aggirino intorno al 60% dell’acqua in distribuzione. Per farlo si può attingere ai fondi direttamente o indirettamente erogati dalla Comunità Europea. Occorre altresì accrescere la disponibilità di acqua potabile per cui è indifferibile avviare le necessarie prospezioni geofisiche. Un quarto tema riguarda il funzionamento del depuratore. Assicurarne la continuità di funzionamento è l’obiettivo principale. Da ultimo richiamiamo, ma non finiscono qui i problemi di Modica, il cimitero comunale: è necessario ripristinare le parti del nucleo antico, che da qualche anno sono state dichiarate pericolanti.
Potenziare i servizi, ripristinare il consorzio degli operatori turistici con una governance ed obiettivi
concreti e condivisi. In particolare si intende dare voce a tutti gli operatori interessati per concordare delle
linee programmatiche atte ad implementare il numero delle presenze turistiche e i giorni di permanenza.
Purtroppo si continua a sottovalutare il problema del randagismo ed in alcune città come la nostra gli animali sono stati lasciati al loro destino, interrompendo l’anello di solidarietà tra specie e minando di conseguenza le basi della civiltà.
Spesso solo il grande amore per gli animali da parte dei volontari ha sopperito e sopperisce alle mancanze ed all’inadeguatezza dell’amministrazione, rispetto ad un problema così grave. Sono stati salvati tantissimi cuccioli togliendoli dalle strade e provvedendo alla loro adozione nelle più civili città del nord Italia. Sarà impegno prioritario di Ivana castello e della sua giunta, mediante l’istituzione di una specifica delega assessoriale, far si che il canile funzioni, per diventare un rifugio che garantisca un presidio di civiltà senza gravare solo sui volontari, il cui impegno resta comunque prezioso.